Anche il rito milanese per eccellenza evolve, tra locali storici e nuovi indirizzi che propongono formule divertenti e alternative per la liturgia del pre-cena. Il trend? Un ritorno alle origini che si traduce in bere bene e accompagnare i drink con pochi assaggi di qualità, studiati per abbinamenti ad hoc. Insomma, sono lontani i tempi in cui l’apericena era ritmato da buffet e calici anonimi. Il mitico Bar Basso, in zona Città Studi dal 1947, ha gettato i semi di una cultura della miscelazione di respiro internazionale, inventando nel 1972 il famoso cocktail Sbagliato, una variazione sul Negroni, più leggera e beverina, preparata con lo spumante al posto del gin.
Tra i luoghi che hanno fatto la storia dell’aperitivo in Italia, poi, c’è Camparino in Galleria, dal 1915 affacciato in Galleria Vittorio Emanuele II, con il suo dehors. Nel 2019 il longevo locale ha riaperto dopo un restyling a cura dello Studio Lissoni Associati, che ha conservato dettagli d’epoca Art Nouveau come mosaici, lampadari e boiserie originali, tornati a splendere dopo il restauro. Al piano terra si fa ancora l’aperitivo come una volta, bevendo classici come il Campari Seltz e assaggiando stuzzichini quali macaron salati e sfoglie fatte in casa. Al piano superiore, invece, la Sala Spiritello rappresenta l’anima contemporanea della location: lo spazio è stato riletto con dettagli di design, che riflettono la più recente proposta. Si può assaporare il Pan’cot dello chef stellato Davide Oldani, un pane ricotto a forma di ciambella, che accoglie carne, pesce, vegetali o dolci. E si bevono i signature cocktail di Tommaso Cecca: creazioni di ricerca, che nel 2021 hanno fatto entrare il luogo simbolo dell’aperitivo milanese al 27 posto nella prestigiosa lista dei migliori cocktail bar del mondo, la World's 50 Best Bars.
In tema di rituali preserali, ci sono anche indirizzi di culto che continuano a rinnovarsi e a rimanere sulla cresta dell’onda. “Il mio obiettivo sin dall’inizio è stato offrire una miscelazione di qualità”, spiega Edoardo Nono, bartender che nel 2002 ha fondato il Rita sui Navigli, contribuendo a cambiare la percezione dell’aperitivo. Giovane, curato e vivace, continua ad essere uno dei luoghi preferiti dai milanesi di ogni età. Qui l’aperitivo si fa dalle 18 alle 22. Dopo le 21 si sforna la focaccia calda fatta in casa con la mortadella. Nono, però, non si è fermato: a pochi metri di distanza, nel 2019, ha aperto il Rita’s Tiki Room, che si rifà all’omonimo còncept di bar nati negli States nel corso degli anni ’30, con la fine del Proibizionismo, ispirati ai sapori fusion, tra cultura caraibica, cinese e oceanica. Tra i nuovi indirizzi di riferimento, in Porta Romana c’è The Spirit: un locale dallo stile elegante, che accoglie tra specchi e velluti. Qui il bartender Ivan Filippelli ha ideato la carta Shades of The Spirit. Il consiglio è quello di affidarsi all’aperitivo “rinforzato”, con taglieri di salumi e formaggi e il Not a Club Sandwich, preparato con il fragrante pane sfornato da Crosta, apprezzata pizzeria e panetteria, con tartare, salmone o in versione vegan.