A San Samuele esiste una Calle del Stampador, ma non si sa a quale bottega faccia riferimento; è probabile che ve ne fosse una nei primi tempi in cui questa attività giunse a Venezia. Essa fu portata da Giovanni da Spira nel 1469, ma morì subito dopo e poco poté esercitare il suo mestiere. Ereditò la sua attività il fratello Vindelino, poi alla sua ditta se ne affiancarono altre, rette da maestri del Nord Europa. Ben presto a questi si aggiunsero i Manuzio, i Gioliti e i Giunti. L’arte della stamperia crebbe in città in modo sorprendente, grazie anche al fatto che si usavano fogli di carta particolarmente pregiati, la stampa degli stessi risultava nitidissima e le edizioni erano mirabilmente curate. Basti rammentare la prima edizione completa dei classici latini fatta proprio da Aldo Manuzio e curata da Pietro Bembo e Ludovico Ariosto su commissione di Erasmo da Rotterdam, risalente al 1509. Assieme ai librai, gli stampatori si organizzarono in congregazione già nel 1548 e dal secolo successivo si riunirono nella Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, avendo per protettore San Tommaso d’Aquino.
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