A San Martino una Corte Margaritera (Margheritera) rammenta un’attività molto antica risalente già al XIII secolo e molto praticata: quella della preparazione e della lavorazione di palline di vetro di svariati e smaglianti colori, chiamate appunto margarite. Queste piccole sfere erano molto apprezzate dalle popolazioni del lontano Oriente, che le acquistavano pagandole con oro e gemme preziose. Di solito con il termine margarita si intendevano anche i granati e altre pietre preziose (i quarzi), ma a Venezia divenne specifico per questo settore della produzione vetraria. I margariteri erano tenuti a comperare il materiale vetroso solamente a Murano. In origine erano uniti ai perleri (fabbricanti di perle o perlai), ma si divisero da questi nel 1500. Avevano Scuola a San Franceso de la Vigna e protettore San’Antonio Abate. È da menzionare che di queste perle si servì anche Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio verso le Indie, per rabbonire gli indigeni e accaparrarsi merci molto preziose.
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