Un romanzo su due esistenze danneggiate dal male: lei il male l'ha compiuto, lui l'ha subìto. Entrambi vivono nel senso di colpa e nella sensazione dolorosa di non avere diritto al desiderio e alla felicità, addirittura di non avere il diritto alla vita. Queste due esistenze sono al centro di "Cuore nero" (Rizzoli) di Silvia Avallone che, con la sua opera prima "Acciaio" diventata anche un film, era stata finalista al Premio Strega nel 2010. In questo nuovo romanzo la protagonista è Emilia che decide di andare a vivere in un minuscolo borgo di montagna abitato solo da due persone. Una di queste è Bruno, un uomo solitario, ferito da quel male che è stato costretto a subire. Emilia, invece, il male l'ha compiuto: quando era adolescente aveva commesso un reato per il quale aveva passato un periodo in carcere. 

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